lunedì 20 dicembre 2010

Sezione vita quotidiana:l'esperienza della neve

LA NEVE.Ti accorgi che il tempo delle mele è finito quando la neve , che prima adoravi non ti piace più o provi magari un pizzico di invidia per chi può godersela in tutta libertà.Mi è sempre piaciuta la magia del paesaggio trasformato, trasfigurato,ovattato e questo estetico piacere superava sempre di gran lunga i disagi che essa comporta.....La prima a infilarsi i doposci e a farsi paseggiate infinite con la macchina fotografica in mano alla ricerca di scorci da cartolina......se poi nevica a Natale con le lucine colorate che si riflettono sulla neve non posso assolutamente trattenermi in casa.No, di stare dentro al calduccio non me ne importa niente, preferisco il freddo che mi ritempra corpo e mente.Calcolo che per la mia cucciola può essere una gioia la neve e dopo averla vestita a 10 strati di abiti e averne aumentato il suo peso di 2 kg la porto fuori. Sulla neve. Neeeve, neeeve, canto io peggio di una bambina! Lei la guarda stupita poi inizia a piangere. Cerco di farle vedere quante forme si possono fare con quell'ammasso di farina ghiacciata, poi gliela faccio toccare- noooo, nonnnnnooooo, ua, uaaaaa!- Non c'è modo di fargliela apprezzare. Non mi arrendo e la porto in un piccolo parco con l'altalena. Mamma degenere, la fai salire lì sopra col sederino che gli si ghiaccia?- Si, risponde la mia voce, deve fare esperienze. Anche sopra l'altalena piange e si dimena.Neanche una foto. Torniamo a casa. La cucciola cambia decisamente umore e smette di piangere. In compenso il giorno dopo nonostante i 2 kg di vestiti ha di nuovo mal di gola e orecchie.
La neve ora si sta sciogliendo e io me ne sono sempre stata tappata in casa.
Dopo due anni che è nata mia figlia ancora non riesco ad abituarmi a questa nuova vita, se vita si può chiamare quando non disponi più di te stessa nemmeno nei più elementari bisogni come mangiare dormire e stare in bagno!Ma come mi è saltato in mente di godermi la neve? Un lusso non contemplabile.
La mia bimba ha un carattere molto vivace, quasi ingestibile. A volte mi vengono persino le paranoie che possa essere afflitta da qualche disturbo tipo la sindrome dell'adhd !!!
Tutte le mie conoscenze pedagogiche non mi servono a nulla. Con lei il mio cervello si è resettato.I filosofi non mi vengono in aiuto. I miei adorati filosofi.
Il caffè scaldato al microonde, pile di libri iniziati sul comodino, pile di panni da stirare, il sugo sempre e solo al pomodoro.

E se chiamassi s.o.s tata?

domenica 28 novembre 2010

SEZIONE RACCONTI:I LUOGHI SIGNIFICATIVI

La Via Della Conciliazione con la sua imponente casa circondata da un minuscolo giardino con due grandi olivi davanti era la mia "madeleine".Era il mio luogo significativo, il mio luogo emotivo, il luogo dove ancor oggi dopo tanto tempo che non lo vedo più il suo pensiero mi  strizza il cuore.Nel tempo avrei voluto tornarci con tutte le forze, me l'ero scritto nel cassetto dei desideri, avevo calcolato che  era possibile. Non mi ero mai staccata da quel posto e da tutti i suoi abitanti. La città dove mi ero trasferita era un'anonimo quartiere grigio e senza anima dove io ci vivevo solo fisicamente e mio malgrado. Non un albero, un marciapiede, una bicicletta, non un anima viva. Un quartiere dimenticato da Dio e dagl'uomini dove verso sera l'aria anzichè pulirsi dallo smog del giorno puzzava di fuliggine venuta chissà da dove.Un quartiere dimenticato da Dio e dagl'uomini dove non si sapeva nemmeno dove finisse la competenza di un comune e cominciasse quella di un altro. Un quartiere dimenticato da Dio e dagl'uomini dove anche la pioggia decideva di fare il suo comodo più lì che altrove.
Giovanna mi chiedeva spesso:- Perchè non torni in via della Conciliazione? se solo lo vorresti davvero le condizioni materiali le avresti.
- Solo quelle materiali. Ne mancano molte altre e tu sai bene quali.........
- Ma fregatene e comincia a pensare un pò più a te stessa!- ribatteva lei
- Fosse così semplice, ci fosse davvero un ON/OFF con semplice risposta binaria l'esistenza dell'uomo non conoscerebbe tormenti...ma non è così mia cara amica-feci io.
Qualche tempo fa, complici le vacanze, tornai davanti  alla casa con gli olivi e sul marciapiede vidi il nonno con un aria stanca ed invecchiata. Era un pò più curvo del solito, gli occhiali appoggiati sulla testa , una pesante camicia di flanella a quadri e un paio di jeans gualciti ; stava spazzando le foglie dal marciapiede.Davanti alla mente mi è passato il marciapiede di trent'anni fa, tutto in cemento ma sovrastato da un tettoia di edera e roselline nane che io osservavo sempre stupita ad ogni fioritura primaverile.Sotto il porticato d'edera vedo ancora qualche bambina che giocava alla settimana o con l'elastico.L'immagine del nonno e del marciapiede semiabbandonato mi mise addosso una grande tristezza e mi riportò ad un'altra realtà: dal cassetto dei desideri avrei dovuto togliere la casa con gli olivi.Avrei estratto il terzo bigliettino dei miei quattro desideri più grandi e lo avrei stracciato.
 E quando ti rendi conto che i sogni che ti hanno fatto compagnia per tanti anni se ne vanno è come se dietro di sè lasciassero una voragine costellata da ossi di seppia.

Ognuno di noi ha i suoi luoghi significativi sia che siano luoghi fisici o luoghi dell'anima. Ognuno di noi ha la sua "madeleine".

domenica 21 novembre 2010

SEZIONE CHIACCHERE DA BAR:LA TV DA SALVARE

La tv la guardo poco perchè non ho tempo ma non mi aggiungo alla schiera di coloro che dicono che oramai la tv generalista è solo spazzatura ed occorre la pay-tv ad ogni costo.
Non in prima serata certo, ma io qualcosa di interessante in tv di solito la trovo sempre e fra la spazzatura(che comunque c'è) devo assolutamente salvare la mia rete preferita: RAI 3.
Salvo l'attualità di Report e un poco di Ballarò, i tg speciali come Mediterraneo e Buongiorno Europa dove  vengono presentati cultura, costumi e politiche di quei paesi dell'est che ancora conosciamo poco( Macedonia, Albania,Turchia,Giordania); salvo le trasmissioni che si occupano di arte come Passpartout(con un preparatissimo professionista come Philip Daverio)  e Artnews; salvo i talk-show intelligenti come Tv talk, quoto in pieno tutti gli speciali di Minoli de La storia siamo noi  e ancora la storia di Correva l'anno e La grande storia,salvo il toccante e lacerante C'era una volta che mi mostra sempre l'altra medaglia del mondo, salvo il teatro in tv con Palco e contropalco, salvo la comicità di Gene gnocchi col suo Almanacco del gene gnocco la domenica sera, salvo Fazio e tutte le sue infiorescenze, salvo Alberto Angela e la sua capacità di divulgare la storia e la scienza in modo semplice ma non semplicistico, Mirabella col suo Elisir(invero per un target più alto di età , fa lo stesso), salvo i bambini de la La Melevisione, Art-Attak, Geo&Geo. Trovo che sia rimasta l'unica rete che ancora si occupi di cultura come è giusto che sia per una tv pubblica per la quale paghiamo il canone e che sappia intelligentemente stare in equilibrio fra l'intrattenimento e la divulgazione culturale.

mercoledì 17 novembre 2010

SEZIONE RACCONTI:IL PIACERE DELLA FANTASIA.

"NANI"
Sono Pietro Lanfranchi, ho 54 anni e da due sono un homeless. Adesso ci chiamano così ma siamo barboni , barboni che hanno deciso di trascinare la propria vita ai margini o sono stati costretti dalla vita a vivere sul confine della sopravvivenza.
Io ho deciso di cambiare la mia esistenza cosi', una mattina d'autunno senza un apparente motivo. Avevo una moglie, due figlie, una casa, un lavoro comune. La mia era una delle tante vite che non sentivo più, non mi apparteneva e tutto ciò che ero e che facevo era come "scollato" dalla parte più profonda di me. Ci ho riflettuto a lungo prima di caricare il mio zaino in spalla ed andare in strada. Ho pensato a lungo a tutto ciò che avrei perso, ma qualcosa dentro di me continuava a punzecchiarmi così il 9 novembre 2008 ho scritto una breve lettera ai miei, ho preso un treno e sono sparito. Il tempo che mi rimaneva davanti sarebbe appartenuto ad un altra vita, il mio nome sarebbe diventato " Nani". La cosa più dura che dovetti affrontare fu il periodo dell'anno in cui presi quella decisione....novembre con l'inverno alle porte ed io non abituato a sfidare il freddo. La seconda cosa più dura della quale mi resi conto immediatamente non era tanto mangiare, poichè qualche spicciolo per un panino si trovava sempre, non era dormire perchè perlomeno all'inizio, dormivo nella sala d'aspetto della stazione ma era lavarsi, cambiarsi, farsi la barba. Dopo dieci giorni che non ti fai una toeletta cominci a puzzare, la barba è incolta, i capelli unti e si nota che sei trasandato. Ma ancora la mascheri e magari nel bagno di qualche bar ancora ti fanno entrare. Alle stazioni no. Sembrerà strano ma i bagni sono diventati controllati e a pagamento. Devo ringraziare che per ora ci fanno dormire ......

E' il 14 dicembre, è poco più di un mese che sono barbone. Sono seduto sulla panchina di via Venezia ed osservo la gente,le vetrine, le luci. Fra poco è Natale, la festa più familiare dell'anno ma io non so perchè non riesco più a pensare alla mia. So che mi hanno cercato, so che stanno soffrendo ma non riesco a sentire nulla.Oramai sono "Nani" sono un altro da me, quello che ero non mi appartiene più.
Adoro la mia libertà pagata col freddo, la fame e (per ora) i piccoli malanni non curati. Adoro non avere una meta, un obbligo, dei canali sociali sono un sacco d'immondizia gettato in una discarica che si riforma infinite volte. 

lunedì 15 novembre 2010

SEZIONE: LA RICERCA DEL BENE

Molti dicono che è solo una suggestione, molti dicono che non fa nulla, i cattolici praticanti la considerano una pratica eretica, io ancora devo emettere il mio verdetto sui possibili o nulli benefici del reiki.
Da sempre attratta dall'oriente come mondo, costume e filosofia di vita ho deciso di avvicinarmi a questa pratica in un momento non proprio " idilliaco " della mia vita. Mi stendo sul lettino e il masterreiki inizia la sua imposizione delle mani. Poco dopo impone le mani sul mio stomaco e mi dice che ce l'ho "accartocciato" e mangio senza appetito. ....
Ora che avessi lo stomaco accartocciato certo non lo potevo immaginare ma che mangio così, giusto perchè devo è vero.
Sarà lo stress. Continua la sua imposizione delle mani e mi dice che a scaricare tutte le energie è mia figlia, che ha un aura indaco come la mia ed è, come me, mentalmente molto forte.
Uhm???
_ Ma cosa significa avere un aura indaco?- faccio io.
- Puoi farti delle ricerche su internet e vedi con calma_ dice il maestro
-Ah-rispondo basita.
Apprendo che il chakra del mio cuore è squilibrato, che in realtà il mio cuore non l'ho ancora aperto a nessuno e lo tengo al calduccio aspettando qualcuno di cui mi fidi davvero.
Caspiterina, meglio non dire questa cosa a mio marito, ci rimarrebbe male. Ma in fondo non è colpa mia se ho l'aura indaco !
Intanto il maestro senza toccarmi fa il segno con le mani di scaccire ciò che non va. Ecco mi sto depurando e devo bere molto.
Alzatami dalla seduta mi sono sentita davvero più rilassata ma non so se è stato per il trattamento o per le luci soffuse, l'incenso e la musichetta new - age!
 Ancora devo valutare se crederci o meno ma da quando ho fatto il trattamento mi sono sentita davvero più rilassata anche i giorni seguenti . Suggestione? Forse, ma l'importante è che mi abbia fatto star bene e divertire.
Ah. P:S: Ancora devo andare a vedermi cosa significhi avere un'aura indaco!

mercoledì 10 novembre 2010

SEZIONE: VITA QUOTIDIANA E DINTORNI

Spesso al mattino quando entro a scuola ( sempre sul limitare della campanella) mi soffermo a guardare le mamme che accompagnano a scuola i propri figli. La maggior parte è pimpante e non pende d'un filo: mamme truccate, vestite all'ultima moda e di tutto punto con le macchine nuove o seminuove, grintose. Spesso si fermano al cancello per diverso tempo e forse sparlano delle maestre( ma non hanno da stirare a casa cavolo?). Mi chiedo  come fanno a essere così carburate alle 8.10?
Io:
La mia macchina ha quasi 20 anni e poichè non ho il garage è sempre sporca.
Metto su i primi vestiti che mi capitano e non sono truccata. Dopo la prima ora comincio anche a pinzarmi i capelli ( perlomeno mi sono comperata un mollettone tutto bisluccico pieno di strassss)
Di notte il mio angioletto si sveglia , io non riesco più ad addormentarmi e le occhiaie sono scolpite come il marchio del parmigiano sulla forma.
Mi sento un cesso. Al ritorno dal lavoro avrei bisogno della mia ora di decompressione, ma il mio angioletto da quando l'ho inserita al nido è sempre stata male per cui è a casa che non ha mangiato, fa i capricci e vuole le mie attenzioni. Io mi prodigo e ingozzo qualcosa di straforo solitamente senza alcun sapore. Oramai mangiare dei bucatini o uno stracchino per me non fa alcuna differenza. La metto a nanna, mi stendo finalmente sul divano ma la coda dell'occhio cade sul salotto devastato dai giochi e dalla cucina invasa dalle pentole nonostante non abbia cucinato nulla. Non riesco a godermi il relax.
A volte per preservarmi adotto questo piccolo escamotage segreto: dopo il lavoro non torno subito a casa ma mi fermo in un bel parcheggio di un parco, mi inchiavo nell'auto, abbasso il sedile , accendo la musica e addio mondo!

lunedì 8 novembre 2010

Post N 1. Da sempre il problema dell'incipit

Eccomi a qua, a scrivere il mio primo post di questo nascituro blog. Spesso sento il bisogno di ordinare quello che mi passa per la mente, a volte non ho nesuna idea in testa ma basta che le mie mani tocchino la tastiera e allora si, ecco le parole sgorgare così, quasi senza volerlo.
Mi piacerebbe costruire uno "sfondo integratore" a ciò che scrivo, dare una veste o una cornice o un tema ma poi non riesco mai a stare "nel tema"e così vada come vada, allo sbaraglio nella blogosfera!

Sto leggendo il libro di A. Pennacchi " Canale Mussolini"e lo consiglio vivamente a chi ama i romanzi storici, a chi ha adorato ascoltare i racconti dei propri nonni e padri, a chi vuole conoscere meglio com'era l'Italia del ventennio fascista, a chi non sapeva che la malaria c'era anche in Italia e l'hanno debellata solo gli americani col DDt, a chi ricorda o ha avuto modo di vedere le vecchie casi patriarcali- coloniche con i servizi igienici fuori casa, gli orinatoi, i secchi, le anfore e i pozzi......
Buona lettura